ACCENT > ACCENT it > UQ 1 Nov Dic 06 Le particelle presenti nell'aria > C: Polarità e ioni
Contesto

 

Principi fondamentali B2: polarità e ioni

 Legami salini

L’acqua tende a stare più facilmente allo stato liquido o solido poiché le sue particelle si attraggono reciprocamente. Per questo motivo, le molecole dell’acqua si definiscono polari e si comportano come piccoli magneti caratterizzati dall’attrazione reciproca.  

I sali, ancor più dell’acqua, si trovano facilmente allo stato solido. Le particelle più piccole che li compongono, gli ioni positivi e negativi, esercitano tra loro una potente forza di attrazione.

Chiedete in prestito ai vostri genitori una vecchia pentola ormai inutilizzata. Mettetela sul fornello e versatevi un cucchiaino di sale da tavola. Accendete il fornello portando la fiamma al massimo. Che cosa accade?   
 

hydrogen bonds

1. Legami polari a idrogeno nell’acqua allo stato liquido; immagine: Elmar Uherek

ionic crystel model

2. Il cristallo ionico di un sale, come ad esempio il sale da tavola

Salzkristall

3. Un cristallo di sale allo stato naturale. L’ordine nella griglia degli ioni rende la superficie liscia.

Come avrete avuto modo di osservare, la potente fonte di calore non influisce sullo stato del sale. I sali sono idrosolubili ma in un ambiente asciutto danno origine a cristalli stabili. Questo fenomeno si verifica poiché le particelle più piccole, gli ioni, tendono ad attrarsi vicendevolmente con forte intensità.
 

Ammoniumsulfat Partikel

4. Solfato di ammonio osservato a forte ingrandimento Fonte: PSI

 I sali presenti nell’aria

Gli ioni presenti in un cristallo salino sono pertanto caratterizzati da forti cariche positive e negative difficilmente separabili le une dalle altre e la loro forza di attrazione è simile a quella esercitata da potentissimi magneti. Una volta che i sali vengono immessi o si formano nell’aria per reazione chimica, questi non subiranno più il processo di evaporazione. 

I sali formano particelle saline sospese che possono attrarre l’umidità dell’aria. Se le dimensioni aumentano, le particelle tendono a ricadere al suolo. Per produrre particelle estremamente fini, si utilizza una reazione chimica che rappresenta anche un’importante fonte di produzione naturale di particelle: si fanno reagire l’acido solforico e l’ammoniaca, che formano i sali di solfato di ammonio.
 

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