|
|
|
|
|
|
|
|
|
Bassa Atmosfera
Approfondimento |
Gas serra - anidride carbonica e metano
Sebbene il vapore acqueo sia il gas serra più importante, normalmente sono l'anidride carbonica e il metano a farla da padroni. La concentrazione di questi gas è largamente inferiore a quella del vapore acqueo ma impedisce a particolari lunghezze d'onda delle radiazioni termica infrarossa di lasciare l'atmosfera. La loro concentrazione è in continuo aumento a causa dell'attività dell'uomo.
|
|
|
|
|
|
|
|
1. Assorbimento dell'acqua e di altri gas serra. Adattato da: Deutsches Museum.
|
|
|
Il vapore acqueo assorbe la maggior parte delle lunghezze d'onda della radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre, intrappolandola come calore. Ad alcune lunghezze d'onda, tuttavia, l'assorbimento è debole o vicino allo zero permettendo alla radiazione infrarossa di sfuggire nello spazio. Altri gas serra assorbono la radiazione infrarossa a queste lunghezze d'onda e riducono la quantità di calore dispersa nello spazio. |
Il solo aumento della concentrazione di vapore acqueo non avrebbe un effetto sul riscaldamento globale grande come quello derivante dalla presenza di quantità molto piccole di questi gas serra.
Perciò, l'impatto di un particolare gas serra sul riscaldamento globale dipende non solo dalla sua concentrazione, ma anche da quanto efficientemente può intrappolare la radiazione infrarossa. Il concetto di un Potenziale di Riscaldamento Globale (GWP) è stato sviluppato per mettere in relazione la capacità di ogni gas serra di intrappolare il calore nell'atmosfera rispetto ad un altro gas. L'anidride carbonica (CO2) è stata scelta come gas di riferimento (GWP = 1).
|
Questa tabella mostra alcuni dei più importanti gas serra, le loro concentrazioni nel 1750 (era preindustriale), nel 2005, la loro emivita nell'atmosfera (EV in anni) e il loro potenziale di riscaldamento globale in 100 anni (GWP) il quale indica quanto il composto sia efficiente come gas serra nel lungo termine. I dati, escluso l'ozono, sono tratti dal IPCC AR4 2007:
Gas serra |
quantità 1750 |
quantità 2005 |
EV |
100 anni GWP |
anidride carbonica CO2 |
280 ppm |
379 ppm |
50-200 |
1 |
metano CH4 |
700 ppb |
1774 ppb |
12 |
25 |
ossido di azoto N2O |
270 ppb |
319 ppb |
114 |
298 |
ozono troposferico* O3 |
25 DU (10 ppb) |
34 DU (30-40 ppb) |
|
|
CFC11 CFCl3 |
0 |
251 ppt |
45 |
4750 |
CFC12 CF2Cl2 |
0 |
538 ppt |
100 |
10900 |
1 DU = Unità Dobson = 0.01 mm colonna di ozono puro * poiché l'ozono non è distribuito nell'atmosfera in modo uniforme, per la bassa troposfera si possono fare solo delle stime approssimative dei rapporti di mescolamento (in ppb).
| |
Il cambiamento delle emissioni di CO2 nel tempo
L'analisi dell'aria intrappolata all'interno del ghiaccio ci ha permesso di osservare come sono cambiate nel tempo le concentrazioni atmosferiche di CO2. Duranti i passati 600.000 anni le concentrazioni atmosferiche di CO2 sono oscillate dalle 180 ppm dele ere glaciali alle 280 ppm delle le ere interglaciali. Questo andamento è cambiato con l'inizio dell'industrializzazione a causa dell'aumento dello sfruttamento di combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) come fonti di energia. A partire dalla rivoluzione industriale, le emissioni di CO2 sono aumentate esponenzialmente e le concentrazioni atmosferiche sono attualmente circa 385 ppm (2008). Questo rapido aumento delle concentrazioni di CO2 risulta principalmente dalle attività dell'uomo.
|
|
|
2. Andamento dei rapporti di mescolamento dei gas serra CO2, N2O e metano durante gli ultimi 600.000 anni rilevati dalle analisi delle carote di ghiaccio Antartico. Le stelle in alto a destra mostrano i valori del 2000. Fonte: IPCC AR4 2007 fig 6.3 (Cliccare per una maggiore risoluzione.)
|
Ogni anno diversi miliardi di tonnellate di carbonio entrano nell'atmosfera sotto forma di CO2. Negli anni '80 sono stati emessi 5.4 ± 0.3 Pg C anno-1, con un aumento fino a 6.3 ± 0.4 Pg C anno-1 negli anni '90 (1 Petagrammo C = Pg C = 1x1015 g = miliardo di tonnellate). Dal 1999 al 2005 le emissioni sono aumentate ulteriormente da 6.5 Pg C all'anno a 7.8 Pg C anno-1. Questo corrisponde ad un aumento annuale di circa il 3%, che supera le previsioni del rapporto mondiale sul clima del 2001. |
Le emissioni derivano quasi esclusivamente dalla combustione di combustibili fossili e dalla produzione di cemento. Circa 0.5 - 2.7 PgC/anno derivano dal cambiamento dello sfruttamento del territorio, che consiste principalmente nella combustione di foreste e altra vegetazione. Se da una parte la grandezza di queste fonti di CO2 è ben nota, dall'altra esiste molta incertezza sul destino della CO2 una volta che è stata emessa nell'aria.
|
|
|
|
5. Rapporto di mescolamento dei più importanti gas serra negli ultimi due millenni. Fonte: IPCC AR4 2007 FAQ 2.1 fig 1
|
|
Circa 3.5 ± 0.1 Pg C anno-1 rimangono nell'atmosfera. Gli oceani assorbono circa 2 Pg C anno-1 convertendo la maggior parte del carbonio in carbonato e si stima che vengano assorbiti dalla crescita della vegetazione 2 Pg di C anno-1. La quantità di CO2 assorbita dalle piante è approssimativa, e può facilmente variare di un fattore 2 di anno in anno, essendo collegata alle diverse condizioni meteo, come, ad esempio, il verificarsi del fenomeno di El Niño. |
|
|
4. Il bilancio della CO2: valori medi stimati per le fonti e i pozzi di CO2 per gli anni '90 in PgC anno-1. La combustione dei combustibili fossili e il cambiamento dell'utilizzo del territorio sono le fonti principali, la vegetazione e l'oceano sono i pozzi principali. Immagine: Anja Kaiser © ESPERE, Dati tratti da: IPCC TAR 2001 / AR4 2007
|
|
|
|
Il ciclo del carbonio
Lo scambio di CO2 tra la biosfera e l'atmosfera è in una scala notevolmente superiore rispetto a quella indicata dai valori di sorgenti e pozzi mostrati sopra. Circa 270 Pg C anno-1 sono immagazzinati temporaneamente nelle piante durante la fotosintesi e circa 60 Pg C anno-1 alimentano la crescita annuale delle piante. Questo ciclo naturale del carbonio è in un equilibrio tale per cui tutto il carbonio immagazzinato temporaneamente e tutto il carbonio necessario per la crescita è reimmesso nell'atmosfera quando le piante muoiono e si decompongono o quando vengono bruciate durante la combustione di biomassa. Questo significa che la crescita naturale della pianta non altera significativamente i livelli di CO2 nell'atmosfera. |
Nel 2005 la concentrazione media globale di metano troposferico era di 1774 ppb. Tuttavia, la grandezza esatta delle fonti è incerta in quanto le emissioni dalle paludi sono molto variabili e le emissioni dalle risaie sono state probabilmente sovrastimate (potrebbero essere solo 40 Tg y-1). La tabella qui sotto mostra come siano state stimate le emissioni di metano in due studi diversi.
|
Fonti di metano (emissioni globali in Tera grammi per anno - 1 Tg = 1012 g):
Fonti (selezionate) |
Emissioni [Tg CH4 anno-1] (Hein et al., 1997) |
Emissioni [Tg CH4 anno-1] (Lelieveld et al., 1998) |
paludi + risaie |
325 (237 + 88) |
225 |
settore energetico |
97 |
110 |
ruminanti |
90 (incluso il trattamento dei rifiuti) |
115 |
discariche |
35 |
40 |
combustione di biomassa |
40 |
40 |
altro |
- |
(70) |
Totale |
587 |
600 | |
|
|
|
6. Il cambiamento delle concentrazioni di CH4 nell'atmosfera nel tempo (frazione molare, in ppb = 10-9) misurato nelle carote di ghiaccio, nella neve ghiacciata e nei campioni d'aria negli ultimi 1000 anni. La forzatura radiativa, approssimata da una scala lineare dall'era pre-industriale, è quantificata nell'asse a destra. Fonte: IPCC TAR Fig. 4-1.
|
|
|
Circa il 60% delle emissioni di metano deriva dalle attività dell'uomo come l'agricoltura, l'utilizzo di combustibili fossili e lo smaltimento dei rifiuti. Come risultato del crescente contributo delle attività umane, la concentrazione di metano nell'aria è più che raddoppiata nel corso dei passati 1000 anni.
La più importante reazione che porta al consumo del metano è la reazione con OH: OH + CH4 -> CH3 + H2O
Ma la reazione è piuttosto lenta e, di conseguenza, l'emivita atmosferica del metano è lunga, circa 8.4 anni.
|
Idrati di metano
Enormi quantità di CH4 sono immagazzinate sulla Terra sotto forma di idrati di metano. Queste solo miscele solide di ghiaccio e metano stabili a pressioni alte e basse temperature e che possono trovarsi sotto gli oceani e negli strati più profondi della terreno ghiacciato. Si ritiene che siano immagazzinato sotto forma di idrati di metano circa 10,000 Pg di carbonio, circa il doppio della quantità di carbonio immagazzinato sotto forma di combustibili fossili (carbone, olio e gas), rappresentando così una enorme risorsa di energia non utilizzata. I dati provenienti dalla carota di ghiaccio di Vostok non mostrano traccia del rilascio su larga scala di metano da questi idrati durante gli ultimi 400,000 anni. Tuttavia, l'aumento della temperatura superficiale risultante dal riscaldamento globale, potrebbe sciogliere alcuni di questi idrati di metano rilasciando metano nell'aria aumentando così ulteriormente l'effetto serra.
|
|
|
A proposito di questa pagina:
Versione italiana: Laura Dini (traduttore) e Michela Maione (revisione linguistica) autore: Dr. Elmar Uherek - Max Planck Institute for Chemistry, Mainz, Germany revisione scientifica: Dr. Benedikt Steil - Max Planck Institute for Chemistry, Mainz, Germany revisione didattica: Michael Seesing - Uni Duisburg - 2003-07-02, Yvonne Schleicher - Uni Erlangen, Germany revisione e aggiornamento a cura di Elmar Uherek: 2008-07-21
|
|
|
|