Le prime misure che hanno rilevato livelli di ozono sopra l'Antartide veramente bassi sono state fatte nel 1985. I livelli erano così bassi che gli scienziati che le avevano fatte erano convinti di essersi sbagliati o che i loro strumenti fossero difettosi. Solo successivamente, quando furono utilizzati nuovi strumenti, si confermò che questi valori molto bassi erano veri.
Contemporaneamente si cominciò a misurare l’ozono anche dallo spazio utilizzando uno strumento istallato a bordo di un satellite chiamato TOMS (Total Ozone Mapping Spectrometer). Questo strumento non riuscì a rilevare i bassi valori di ozono solo perché tutti i valori al di sotto di una certa soglia erano considerati come errori. Solo successivamente, quando furono rianalizzati i dati grezzi, i risultati confermarono quello che nessuno voleva credere.
A quel punto si iniziò un’intensa attività di ricerca, prendendo in considerazione anche studi precedenti che avevano ipotizzato il possibile impatto dannoso per l’ozono da parte dei clorofluorocarburi (CFC). La conseguenza è stata che i CFC sono stati proibiti dal Protocollo di Montreal. La scoperta del buco dell'ozono dimostrò che l’uomo era in grado di alterare il clima su scala globale. Ha anche provato che per rallentare i cambiamenti climatici possono essere intraprese azioni globali tempestive.
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