|
|
|
|
|
|
|
|
|
Contesto 1 - dai sistemi di bassa pressione ai cicloni
Parole chiave:
sistema di bassa pressione, ciclone, uragano, scala Saffir-Simpson, intensità / frequenza dei cicloni tropicali | |
Dai sistemi di bassa pressione alle tempeste
Le regioni in cui l'aria sale sono chiamate sistemi o zone di bassa pressione, depressioni o cicloni. Un sistema di bassa pressione si siviluppa quando dell'aria relativamente calda e umida sale dalla superficie terrestre verso gli strati atmosferici più alti. Un sistema di linee di pressione simili tra loro (isobaro) è caratterizzato da un punto centrale con una pressione relativamente bassa. L'aria calda che sale forma le nuvole, che a loro volta portano spesso pioggia o neve. In un sistema di bassa pressione l'aria si avvolge a spirale attorno al centro.
Se la pressione è molto bassa le raffiche di vento possono essere molto distruttive fino a diventare uragani, tifoni o cicloni. Questo è il motivo per cui il termine "ciclone", che dal punto divista meteorologico definisce solamente un centro di bassa pressione, viene spesso associato a vari tipi di tempeste.
|
|
|
|
1. Schema generale di un sistema di bassa pressione: l'aria converge verso il centro di bassa pressione. L'aria calda e umida viene spinta in alto e si diffonde alle altitudini maggiori. (nessun copyright).
|
|
|
|
2. Schema di un ciclone tropicale. Sotto dei cirri densi si formano delle zone di pioggia che ruotano intorno all'occhio del ciclone © NOAA, US National Weather Service
|
Definizioni dei cicloni tropicali (uragani, tifoni, cicloni) e le regioni in cui si formano
I cicloni tropicali sono causati dai sistemi di bassa pressione e possono aver luogo in quelle regioni della terra dove la temperatura della superficie marina e l'evaporazione sono molto alte. Essi si definiscono uragani, tifoni o più generalmente cicloni a seconda che l'area colpita sia atlantica, pacifica o indiana. |
|
|
3. La definizione dei cicloni tropicali dipende dal luogo in cui si manifestano © Wolfgang Ulrich, Instituto di Met., Univ. di Monaco |
Le regioni regolarmente colpite dagli uragani sono quelle del Golfo del Messico (Cuba, Haiti, Messico, Honduras, Stati Uniti meridionali). I tifoni minacciano i paesi dell'Asia sud-orientale quali Giappone, Cina e Filippine. I paesi che si affacciano sull'Oceano Indiano, invece, possono essere colpiti dai cicloni.
|
Le proprietà dei cicloni
Tutti i cicloni hanno in comune le seguenti caratteristiche: raccolgono dagli oceani enormi quantità di acqua che si riversano sulla terraferma sottoforma di enormi nubifragi che spesso causano alluvioni; si possono sviluppare forti raffiche di vento che soffiano da 150 a 300km/h intorno al centro (occhio) della tempesta. L'occhio del ciclone, tuttavia, è calmo. Il vento causa distruzione in modo diretto per la forza delle raffiche, ed indiretto per le onde anomale che vengono spinte verso le regioni costiere e che possono sommergere chilometri di costa.
|
|
|
|
4. Dinamiche di un ciclone intorno all'occhio. Clicca sull'immagine per ingrandirla (16 KB). © Wolfgang Ulrich, Istituto di Met., Università di Monaco
|
|
Danni e forza/frequenza dei cicloni
Quando cerchiamo di determinare se la forza e la frequenza dei cicloni aumentino come conseguenza dei cambiamenti cllimantici, i danni causati dalle tempeste non sono indicatori affidabili. I clima si modifica lentamente lungo i decenni. Nelle scale temporali che possimao confrontare dobbiamo tener conto anche delle statistiche relative alle tempeste. Gli indicatori importanti sono la frequenza delle tempeste, la velocità del vento e le precipitazioni. I danni causati tuttavia non dipendono solo dall'evento meteorologico stesso, ma soprattutto dal comportamento umano. Il danno economico aumenta se beni e proprietà di alto valore sono presenti nelle regioni colpite dalla tempesta (come gli yacht o gli appartamenti lussuosi della Florida). Le entrate dovute ai premi assicurativi aumentano se aumenta il numero delle persone che assicurano i propri beni contro i danni provenienti dalle tempeste. Allo stesso tempo gli assicuratori sono costretti a pagare di più nel caso in cui aumentino questi eventi meteorologici. I due grafici sotto mostrano le catastrofi naturali ed il danno relativo al periodo 1950 - 2004, dimostrando che le perdite economiche ed assicurate crescono ben di più rispetto al numero degli eventi estremi. |
Se gli abitanti non seguono gli ordini delle autorità di evacuare le loro case, se tali moniti non sono sufficienti, se la gente non ha i mezzi per fuggire (per esempio a causa dell'età o del fatto che non ci sono sufficienti mezzi di trasporto) o non sa dove andare per la mancanza di infrastrutture, il numero dei morti è destinato a salire. |
Una parte significativa di danni provocati dall'uragano Katrina non sono stati causati solo dalla sua forza, ma dal fatto che gran parte di New Orleans è sotto il livello del mare. L'uragano ha causato ingenti perdite all'industria petrolifera. Fino ad ora la compagnia di assicurazione Munich Re aveva accertato che i danni peggiori all'industria petrolifera erano stati provocati dall'uragano Ivan (metà settembre 2004):
|
|
|
10. Illustrazione tratta dalla sintesi annuale dei disastri naturali 2004 - Munich Re
Tuttavia un confronto tra i percorsi delle tempeste mostrano che Katrina ha colpito maggiormente la produzione di petrolio rispetto ad Ivan. Sulle varie cartine New Orleans è indicata da un punto rosa.
|
|
|
11. Sovrapposizione dei percorsi di Katrina e Ivan Illustrazioni originali: Servizio meteorologico nazionale statunitense
|
I fattori meteorologici (forza del vento, precipitazioni) e la frequenza delle tempeste non mostrano una correlazione certa con il surriscaldamento globale. (vedi anche i testi in "contesto 2" e "ricerca")
|
|
|
|