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No 3 Sett. 2005 metano/energia
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No 1 maggio 2005 vegetazione/CO2
     

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Come i profumi della foresta portano alla formazione di particelle che permettono alle nuvole di crescere

 

Hyytiälä

Hyytiälä č una stazione di ricerca nella foresta finlandese. Qui gli scienziati del Gruppo di ricerca sull'Aerosol  dell'Universitą di Helsinki studiano l'atmosfera in collaborazione con molti altri scienziati europei, cercando di capire in quale modo si formano le particelle (chiamate anche aerosol) e quale ruolo queste hanno nella formazione delle nuvole.

 

Hyytiälä forest

1. Vista sulla foresta di Hyytiälä dalla torre di ricerca
fonte: ISAS Dortmund Campagna di misure SMEAR II 
 

morning light

2. Luce mattutina

Ossidazione e formazione di particelle

La mattina, quando sorge il sole, gli alberi della foresta iniziano ad essere biologicamente attivi e rilasciano nell'atmosfera molti composti chimici in forma gassosa, quali l'isoprene o i monoterpeni. Questi composti organici sono i responsabili del profumo tipico che si avverte nelle foreste.

Nell'aria i composti organici vengono ossidati, ad esempio, dal radicale OH. Spesso i composti ossidati hanno una pressione di vapore molto pił bassa rispetto a quella dei gas originariamente emessi dalle piante. Quindi tendono a condensare.

Questi composti poco volatili possono depositarsi sulle superfici o unirsi tra di loro, formando aggregati costituiti da diverse molecole che crescono fino a diventare particelle. Questo processo si chiama nucleazione. A loro volta gli aggregati possono unirsi tra loro e formare particelle pił grandi. In questo caso si parla di coagulazione. Raggiunto questo stato alcune molecole possono nuovamente evaporare, mentre altre possono condensarsi sulla superficie delle particelle.

particle formation

3. Formazione di particelle © Ari Asmi
Clicca sull'immagine per ingrandirla! (50 KB)
 

particle sizes

4. Confronto tra particelle di dimensioni standard a partire dagli aggregati pił piccoli fino alle particelle da 1 µm. Come riferimento considera che lo spessore di un capello umano č di 20-100 µm.© Ari Asmi
Clicca per ingrandire!

 

Se ne consideriamo le dimensioni, č difficile immaginare come si possano rilevare particelle cosģ piccole. Per suddividerle in base alle loro dimensioni, gli scienziati usano strumenti che deviano le particelle cariche in un campo elettrico. Pił sono piccole le particelle, pił sono mobili e, pertanto, facili da deviare. Uscendo dal cosiddetto "analizzatore a mobilitą differenziale" (DMA) il vapore si condensa sulle particelle, cosicché queste raggiungono una dimensione che permette loro di essere rilevate. In poche parole l'osservazione di particelle molto piccole avviene in tre fasi: 1) carica elettrica; 2) separazione; 3) crescita e rilevazione.

 

particle analysis

5. Analisi delle particelle: le particelle vengono caricate elettricamente, separate e contate (CPC - contatore di particelle di condensazione). Lo schema qui riportato mostra come particelle (rosse) di dimensioni diverse vengano selezionate modificando la forza del campo elettrico che le attrae (la forza aumenta da A a C)
Schema: Elmar Uherek, clicca per ingrandire (50 KB)

 

L'acqua pura, se confrontata con le molecole organiche di grandi dimensioni o con i sali, č un composto molto volatile. In teoria le molecole d'acqua presenti nell'aria non potrebbero formare aggregati, attaccarsi l'una all'altra e originare le nuvole. Infatti un aggregato di molecole d'acqua, una volta formatosi, evaporerebbe immediatamente. In realtą, invece, l'acqua condensa sulle particelle di piccole dimensioni sospese in aria (aerosol). Se su queste particelle si condensano sempre pił molecole d'acqua si forma una gocciolina. Il processo di condensazione dipende dalla composizione chimica della particella e quindi dalla sua affinitą con l'acqua.  

particle growth

6. Processo di crescita delle particelle, schema di Ari Asmi

Le particelle sono composte da molecole ciascuna delle quali ha proprietą chimiche specifiche. Le particelle di piccole dimensioni hanno composizioni chimiche molto diverse tra loro e si trovano persino nell'aria molto pulita sovrastante gli oceani. Pertanto, si ritiene che le nuvole sopra gli oceani si formino soprattutto in seguito alla condensazione dell'acqua sull'acido solforico. Sopra i continenti vi č una quantitą maggiore di molecole organiche di grandi dimensioni provenienti, ad esempio, dalle emissioni delle foreste. Qui, come mostra lo schema sopra, queste particelle organiche possono condensare sull'acido solforico e sul solfato di ammonio, o anche tra di loro.

 

 

particle diameters

7. In questa mattina di aprile il numero di particelle di diametro molto piccolo (< 10-8 µm) si č impennato improvvisamente dopo le 10 (area rosso scuro). Si sono formate nuove particlelle in seguito a processi di nucleazione.
 

particle concentration

8. Questo diagramma mostra che anche la concentrazione totale delle particelle č aumentata.
Clicca sul diagramma per ingrandirlo! (sinistra: 110 KB; destra: 30 KB)  
 autore: Lauri Laakso

 

 

Al giorno d'oggi č possibile osservare sia particelle con diametro inferiore a 1nm, sia gli eventi di nucleazione. In tutto questo l'attivitą biologica delle foreste gioca un ruolo determinante. I grafici qui sopra evidenziano come un analizzatore di particelle, installato nella foresta di Hyytiälä, possa misurare le concentrazioni delle particelle pił fini nelle prime ore del mattino. La maggior parte di questo materiale si origina dalla vegetazione e ha probabilmente influenzato il tipo di nuvole formatesi in questa giornata primaverile del 2003.

9. Torre installata nella foresta di  Hyytiälä per eseguire misure a diverse altezze dal suolo. Fonte: ISAS Dortmund Campagna di misure  SMEAR II. Clicca sulla foto per ingrandire l'immagine (65 KB)

 

Autore: Elmar Uherek
Istituto Max Planck per la Chimica - Mainz
Mille grazie a Asbjörn Aarflot, Boris Bonn, Ari Asmi  e altri colleghi del gruppo di ricerca guidato dal prof. Markku Kulmala di Helsinki per aver contribuito a questo articolo.
 

 

Mast in Hyytiälä

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last updated 04.04.2008 | © ACCENT - Atmospheric Composition Change 2013