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Alta Atmosfera
Approfondimento |
Clorofluorocarburi e HCFC
Lo studio del buco dell'ozono e i provvedimenti per proibire i clorofluorocarburi (CFC) in tutto il mondo sono probabilmente l'esempio più importante di una politica di protezione ambientale di successo. In questa unità vedremo quale è stato il ruolo ricoperto dai CFC in passato rispetto alla situazione attuale, e come sono stati sostituiti.
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1. L'andamento sul lungo periodo del CFC-11 dal 1977: i rapporti di mescolamento nelle diverse stazioni di misura sono espressi in ppt. Fonte: NOAA/CMDL. Cliccare per allargare! (15 K)
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Andamenti delle concentrazioni di CFC
Poiché nella troposfera i CFC sono gas non tossici e chimicamente inerti, in passato sono stati ampiamente utilizzati. Tuttavia, si scoprì successivamente che i CFC erano anche gas serra con potenziali di riscaldamento globale molto alti elevati e con emivite atmosferiche molto lunghe che ne permettono il trasporto in stratosfera. Sebbene entro dopo pochi anni i CFC saranno completamente proibiti grazie all’entrata in vigore del Protocollo di Montreal (1987), la loro lunga emivita significa che ci vorranno molti anni prima che le loro concentrazioni atmosferiche si stabilizzino e poi diminuiscano. |
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2. Gli andamenti recenti per CFC-11 e CFC-12. I rapporti di mescolamento sono espressi in ppt. Fonte: NOAA/CMDL. Cliccare per allargare! (50 K)
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La concentrazione massima al suolo per CFC-11 (che ha un'emivita di 45 anni) è stata raggiunta nel 1994, il massimo per CFC-12 (emivita 100 anni) potrebbe essere raggiunto presto. Le concentrazioni nell'emisfero settentrionale sono leggermente più alte di quelle nell'emisfero meridionale; questo perché il mescolamento all'interno di un emisfero è sempre più veloce del trasporto attraverso l'equatore.
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A partire dalla metà degli anni '90 vengono prodotti e anche rilasciati nell'atmosfera sempre più CFC parzialmente alogenati (HCFC) e fluorocarburi (HFC). A partire da allora, si è iniziato a monitorarne le concentrazioni.
3. Figura sulla destra: rapporti di mescolamento delle specie alogenate. Fonte: IPCC AR4 2007 fig. 2.6
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Confronto tra CFC e HCFC
I Potenziali di Riscaldamento Globale (GWP) rappresentano la misura dell'effetto radiativo relativo di una data sostanza in relazione alla CO2. Tale misura è integrata su un dato orizzonte temporale. Più semplicemente, il GWP ci dice se un composto è un gas serra più o meno forte della CO2 e di quanto lo è.
Anche i potenziali di deplezione dell'ozono (ODP) sono numeri relativi che mettono a confronto la pericolosità per l’ozono dei diversi composti.
I CFC hanno un doppio impatto negativo sul nostro clima - distruggono l'ozono nella stratosfera e agiscono come gas serra nella troposfera. La seguente tabella mette a confronto i CFC con gli idrofluorocarburi (HCFC) che li hanno sostituiti.
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I Potenziali di Riscaldamento Globale diretto (sulla base della massa) relativi all'anidride carbonica (per i gas le cui emivite sono state adeguatamente quantificate) e potenziali di deplezione dell'ozono ODP. Dati dal IPCC AR4 2007 |
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Gas e formule molecolari |
Emivita (anni) |
Potenziale di deplezione dell'ozono (ODP) |
Potenziale di Riscaldamento Globale
orizzonte temporale |
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20 anni |
100 anni |
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Anidride Carbonica |
CO2 |
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1 |
1 |
Metano |
CH4 |
12* |
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72 |
25 |
Protossido di azoto |
N2O |
114* |
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289 |
298 |
Clorofluorocarburi CFC |
CFC-11 |
CCl3F |
45 |
1,0 |
6730 |
4750 |
CFC-12 |
CCl2F2 |
100 |
0,82 |
11000 |
10900 |
CFC-13 |
CClF3 |
640 |
|
10800 |
14400 |
Idroclorofluorocarburi HCFC |
HCFC-21** |
CHCl2F |
2.0 |
|
700 |
210 |
HCFC-22 |
CHClF2 |
12 |
0,04 |
5160 |
1810 |
HCFC-123 |
CF3CHCl2 |
1.3 |
0,014 |
273 |
77 |
Idrofluorocarburi HFC |
HFC-23 |
CHF3 |
270 |
<0,0004 |
12000 |
14800 |
HFC-32 |
CH2F2 |
4,9 |
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2330 |
675 |
HFC-41** |
CH3F |
2,6 |
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330 |
97 |
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* I valori per il metano CH4 e il protossido di azoto N2O sono stimati tenendo in considerazione i feedback delle emissioni sulle loro emivite. ** dal IPCC TAR
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Per una visione d'insieme di più specie cliccare qui (Dati IPCC TAR).
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E' ovvio che gli HCFC hanno delle emivite atmosferiche molto più brevi dei CFC. Questo significa che sono degradati soprattutto nella troposfera e la probabilità che raggiungano la stratosfera e che partecipino alla distruzione dell'ozono è molto più bassa. Tuttavia, mantengono potenziali di riscaldamento globale elevati. Pertanto possono essere considerati un compromesso ma non la migliore soluzione al problema.
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A proposito di questa pagina:
autore: Elmar Uherek - Max Planck Institute for Chemistry, Mainz, Germany revisione scientifica: Dr. Christoph Bruhl - Max Planck Institute for Chemistry, Mainz, Germany revisione didattica: Michael Seesing - Uni Duisburg - 2003-08-07 ultima pubblicazione: 2004-05-11
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