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Ricerca B: Ozono e filtri anti particolato
Tutti noi ci preoccupiamo per l'inquinamento dell'aria a cui siamo esposti nelle nostre città. Quando ci riferiamo agli inquinanti che ci circondano, a volte parliamo di "immissioni". Un tipo di inquinamento è quello dovuto alle particelle. Queste sono emesse dai veicoli nelle strade trafficate, ma possono anche derivare dall'abrasione dei pneumatici o dalle industrie. Anche fonti più lontane, sia naturali che umane, contribuiscono alle concentrazioni di inquinanti in città.
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E' stato provato che le particelle hanno conseguenze negative per la nostra salute. Ovviamente noi vorremmo ridurre il rischio, sebbene non si sappia ancora bene quanto sia alto, e anche se altri fattori, come il fumo, l'alimentazione sbagliata o troppo alcool, abbiano chiaramente impatti sulla nostra salute ben più gravi. Una possibile soluzione è l'installazione di filtri anti particolato. Questi sono necessari soprattutto per le automobili diesel, che sono responsabili della maggior parte delle emissioni di particelle. |
Tuttavia, non è sempre possibile trattare tutti i problemi contemporaneamente. Una ricerca svolta a Copenhagen ci spiega come i filtri anti particolato dei veicoli possano provocare un aumento delle concentrazioni di NO2.
Lo studio si è svolto a Jagtvej, una strada trafficata di Copenhagen. E' stato misurato il volume di traffico di un normale giorno lavorativo. Contemporaneamente sono state misurate le concentrazioni di ozono.
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1. Morti avvenute nel mondo nell'anno 2000 attribuibili a determinati fattori di rischio. Fonte: WHO 2002 Cliccare sulla tabella per allargarla
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2. Jagtvej è una strada trafficata di Copenhagen. La stazione di monitoraggio (sul lato destro in questa foto) è collocata all'interno di un cosiddetto "canyon" stradale con palazzi alti 18m su entrambi i lati.
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I taxi sono dotati di filtri anti particolato per motori diesel (DPF) di ultima generazione, chiamati trappole a rigenerazione continua (CRT, vedi articolo: fondo). I filtri sono molto efficaci nel ridurre le particelle. Per questo motivo possono abbassare i rischi per la salute dovuti alle particelle che interessano coloro che vivono in prossimità di strade trafficate. Tuttavia la rigenerazione continua dei filtri porta ad una produzione di biossido d'azoto maggiore rispetto ai veicoli non dotati di filtri. |
I taxi emettono più NO2 rispetto ad altre auto diesel, con emissioni dirette di NO2 che contribuiscono per il 40 % alle emissioni totali di ossidi di azoto (NOx=NO2+NO). Normalmente l'NO2 prodotto direttamente dai veicoli è solo il 16% degli ossidi di azoto totali. La maggiore parte delle emissioni è costituita da monossido di azoto (NO), che ha la caratteristica di reagire immediamente con O3, contribuendo ad abbatterne i livelli nei centri urbani. Negli anni 1995-2006 la percentuale di NO2 negli ossidi di azoto totali emesse dal traffico è passata dal 5% al 18% . |
Dagli andamenti a lungo termine misurati in 4 stazioni di monitoraggio Danesi si può notare che negli anni novanta la quantità totale di ossidi di azoto (NOx = NO + NO2) si è ridotta grazie all'introduzione dei catalizzatori. Tuttavia la percentuale di NO2 è radicalmente cambiata. Una causa di questo cambiamento sta nel fatto che NO2 è un prodotto di reazione di NO con l'ozono e che i livelli di ozono sono rimasti costanti durante gli ultimi anni. Tuttavia, a partire dal 2004 circa, i livelli di NO2 hanno addirittura iniziato a crescere. Questo aumento è dovuto in larga parte all'aumento di emissioni dirette di NO2 descritte precedentemente.
Questo studio ha dimostrato che i veicoli diesel con filtri antiparticolato di tipo CRT hanno un forte impatto su questo equilibrio.
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3. Andamenti delle concentrazioni di NO2 (sopra) e delle concentrazioni totali di ossidi d'azoto (sotto) misurate presso 4 stazioni urbane in Danimarca. Fonte: Danish Nat. Envir. Research Inst., Technical Report No. 623, 2007
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L'Istituto per la Ricerca Nazionale sull'Ambiente (NERI) in Danimarca ha anche elaborato diversi scenari per il futuro, prevedendo quanto NO2 sarebbe emesso direttamente da un parco macchine dotato di filtri anti particolato che rispettano gli standard attuali, costituito da un maggior numero di veicoli diesel dotati di Riduttori Catalitici Selettivi (SCR) che saranno ampiamente disponibili sul mercato nel prossimo futuro. |
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4. Emissioni dirette di NO2 secondo diversi scenari di caratteristiche tecniche del parco macchine. Fonte: Palmgren et al., Volume degli atti del II Simposio ACCENT 2007
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I risultati mostrano che è difficile ridurre le emissioni dirette di NO2 al di sotto dei livelli attuali. Più probabilmente le emissioni dirette di NO2 aumenteranno. In questo caso gli obiettivi di qualità dell'aria relativamente ai livelli di NO2 prefissati nell'Unione Europea non potranno essere raggiunti utilizzando le tecnologie attualmente disponibili.
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